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Keta - Una volta all' anno è lecito impazzire, Davide Porru, © 2005 La Riflessione Editrice, 316 pagine, 12 euro


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Oristano, 25 gennaio 2005

Assemblea d'istituto

Istituto Magistrale Benedetto Croce

"Il ruolo della donna

nella società moderna"

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Mercoledì 25 gennaio 2006 nell’ Istituto Magistrale Benedetto Croce di Oristano si è svolta l’Assemblea d’Istituto dal titolo “Il ruolo della donna nella società moderna”.

Oltre 400 studenti e professori si sono radunati nella palestra della scuola, e hanno assistito, nell’ordine, ai seguenti interventi:

-         La professoressa Rundine ha presentato l’annuario della scuola;

-         I rappresentanti d’ istituto Federica Largiu, Giovanni Scanu, Viola Davide ed Eleonora Loi hanno introdotto la trattazione dal punto di vista storico-sociologico;

-         L’ex presidentessa del consorzio provinciale degli industriali Rossella Sanna e la guardiamarina Carmela De Lillo hanno raccontato la propria esperienza di “donna al lavoro”

-         Il professore di Educazione Fisica Melis ha illustrato il ruolo della donna nel mondo dello sport

 

Alle ore 11:30, Davide Porru ha preso la parola di fronte ad un pubblico composto per lo più da ragazze.

 

Ciao a tutti mi chiamo Davide Porru e ho quasi 21 anni. Oggi mi trovo qua per raccontarvi il mio romanzo dal punto di vista del rapporto uomo-donna, forse la tematica più presente tra le pagine di Keta.

 

Prima di entrare nello specifico, vorrei fare un breve discorso introduttivo. Aldilà del lato economico, che è un’aspirazione dei più titolati, almeno inizialmente, il primo intento della mia scrittura è quella di far ascoltare le mie idee. Le mie idee sono spesso nascoste tra le vicende di Jonathan e degli altri personaggi, che io ho plasmato a mio piacimento per lanciare questo o quell’altro messaggio. Tra i principali, e penso che sia per questo che io oggi mi trovi qui, c’è quello che racconta del rapporto tra le due più importanti fazioni, l’uomo e la donna.

 

Jonathan, il protagonista, è un ragazzo che rimane incastrato dalle mille leggi che governano il rapporto uomo-donna. Prima di “scramentare” è molto maschilista, poi è costretto a rivedere la propria posizione. S’imbatte quasi per caso in un amore a prima vista insensato, poiché Anna, la ragazza che ne è vittima non ha proprio niente a che vedere col suo attuale stile di vita. Quindi la sogna ripetutamente, nasce il sentimento e la corteggia nei modi più impensati. Ma non gli andrà come avrebbe voluto…

 

Quindi io racconto le mie idee e lo faccio senza alcuna pretesa. Cerco di indagare sulle cause che portano a questa o a quell’altra situazione, senza nessuna certezza di fondo.

 

Il maschilismo è quell’atteggiamento discriminatorio che in un qualche modo alla fine porta sempre ad un’emarginazione anche parziale della donna che ne è vittima. A volte è anche un’azione di difesa nei confronti della donna stessa, e vorrei provare a ragionare insieme a voi sulle cause di questo.

 

Il femminismo è pressappoco il meccanismo inverso del maschilismo, con la differenza che alla fine è sempre colpa dell’uomo…

(qualche fischio)

 

Se poi aggiungiamo che le donne non si toccano neanche con un fiore, la donna non corteggia ma dev’essere corteggiata… il conto lo deve pagare l’uomo…e poi l’omaggio donna in discoteca…la festa della donna…buonanotte…

(qualche fischio)

 

Se vi prende così adesso… figuriamoci più tardi…il bello deve ancora arrivare…

La festa della donna…perché? Non vi bastano tutte le altre cose? La verità è che la festa dell’uomo è tutto l’anno!!!

(molti fischi e qualche applauso)

 

L’omaggio donna poi… se una ragazza proprio ci tiene a farsi considerare al pari del ragazzo, che vada in una discoteca dove si paga entrambi. Ma no, meglio l’omaggio donna. Però vi lamentate se vi guardano come se non avessero mai visto una donna. Avete capito adesso perché vi hanno fatto entrare gratis?

(qualche fischio)

 

Adesso vorrei svelare un segreto ai professori presenti. Solitamente in quelle ore in cui tutti a turno vanno in bagno, le prime ad andarci sono sempre le ragazze. Per quale motivo? Perché contemporaneamente all’alzata di mano ostentano un fazzoletto o due. E’ il pass!

(qualche fischio)

 

Questo nella vostra scuola succede raramente visto che siete quasi tutte ragazze. Tu sei vittima di questi comportamenti da parte delle tue compagne? Cazzi tuoi che ti sei iscritto qui…

Ma se qua c’è qualcuno che in passato ha studiato, per modo di dire, in un’altra scuola, lo sfido a venire qua dove sono io a dire che non è così. Come pensavo nessuno si avvicina.

 

Quindi a mio avviso, schematicamente, esiste il maschilista mascherato, che è quello che fa il gioco della donna, paga il conto e la vizia ulteriormente. Quelli sono i più maschilisti di tutti perché praticano a tutti gli effetti la disparità dei sessi.

Poi c’è il maschilista evidente, che non sto qui a descrivervi, è quello che conoscete tutte e manifesta senza pensarci due volte i propri istinti animaleschi alla donna.

(qualche fischio)

 

Io invece mi ritengo un maschilista apparente. Perché contrariamente a quanto si potrebbe pensare sentendomi parlare, io riconosco che una donna, qualora perda di vista l’atteggiamento di rivalsa a tutti i costi sempre e comunque, può essere apprezzata quanto e più di un uomo.

Io penso che una donna che si sente emarginata in quanto tale debba ritrovare la sua dignità mettendosi alla pari degli uomini… ma prima però si deve liberare dal vizio di adagiarsi e avere tutti quei diritti che l’uomo fesso le concede per cavalleria. Quindi basta con “portami in macchina che io sono una donna e non mi si deve far sforzare, sono stanca, portami a casa”. Così non ci si sposta di un centimetro.

(molti fischi e molti applausi)

 

Le femministe sono di due tipi: quelle convinte, che si prendono gioco di tutte le debolezze maschili, e quelle apparenti, cioè quelle che sanno capire e accettare il proprio ruolo di desiderate ma non possono fare a meno ogni tanto di approfittarsene.

(qualche fischio)

 

Il maschilismo è alimentato dalle femministe che si fanno corteggiare, offire, ecc…e di questo ne abbiamo già parlato quindi cambiamo discorso e parliamo di cose un po’ più serie. A meno che abbiate voglia di parlare solamente di cose superficiali. In quel caso mi fermo qui.

 

Vado avanti.  Voglio raccontarvi cosa penso riguardo alcuni argomenti caldi che più che ragazze vedono vittime donne.

 

Le quote rosa… molti non sanno cosa significa? Recentemente è stato stabilito che in una lista uno dei due sessi non può superare i due terzi. Quindi se una lista ha nove candidati, almeno tre devono essere donne. Io dico no alle quote rosa, perché secondo me dovrebbe esserci una meritocrazia, nulla vieta che possano anche essere tutte donne.

(applausi)

 

Questa secondo me è una sconfitta perché, è una limitazione del potere femminile. Col tempo le donne si sapranno organizzare, e una lista potrà essere composta unicamente da donne capaci e meritevoli quanto una lista di soli uomini. Personalmente per ora ne dubito, perché c’è tutto un discorso di immagine legata perlopiù ai pregiudizi, ma ci si abituerà.  

(applausi e fischi)

 

Per quanto riguarda l’aborto… Non può una legge dettata dalla Chiesa decidere per una singola donna. Ogni persona, ed in questo caso ogni donna, ha il diritto di decidere per il proprio bene.

(applausi)

 

Dico no alla fecondazione assistita, per precauzione, dopo aver riflettuto sui margini di pericolosità di una nuova scoperta per la quale bisogna valutare l’altra faccia della medaglia. Valuto i pro e i contro: senza fecondazione assistita, nel peggiore dei casi, una famiglia non può avere figli propri, meglio, al 50%. In fin dei conti non è un dramma. Un bambino che non nasce non porta la morte di nessuno. Un bambino che nasce quando per natura non avrebbe dovuto, potrebbe portare la morte di qualcuno. Mettendo mano sulla natura in questo modo, si rischia l’utilizzo criminale di nuove scoperte. La clonazione è una manna dal cielo per il traffico di organi.

(applausi)

 

L’uomo non può continuare ad intervenire sulla natura compiendo crimini e giustificandosi con la parola progresso. Pensate solo come prima le guerre si combattevano al massimo con le spade. Se la scienza e la tecnologia si fossero fermate, adesso non ci sarebbero bombe o armi chimiche. Bin Laden e Bush starebbero combattendo con la fionda, Berlusconi e Blair con la cerbottana

(applausi)

 

Ma se questo fosse accaduto non avrebbero potuto pubblicare il tuo romanzo…

 

A queste condizioni, fosse dipeso da me, ne avrei fatto volentieri a meno.

 

Allora perché sei venuto qui, se non ti interessa il tuo libro?

 

Non ho detto che non mi interessa, ho detto che a quelle condizioni c’avrei rinunciato volentieri. E comunque i libri vengono stampati da migliaia di anni, forse già da quando non era stata ancora inventata la polvere da sparo.

 

Io ho letto Keta e ho notato un certo parallelismo con La Vita Nova di Dante, per quale motivo?

 

Si è vero. Durante la mia lunga militanza al Liceo Scientifico di San Gavino ho saputo apprezzare, nei tre anni che ho ripetuto la classe terza. Dante Alighieri ve lo fanno studiare a forza, e lo fate controvoglia, ma qualcuno di voi lo apprezzerà senz’altro. Della sua poesia mi ha colpito la ricerca della donna angelicata, il corteggiamento platonico di una donna che lo avrebbe continuato in eterno a snobbare, mentre lui continuava imperterrito ad adularla. E questo mi ha colpito. Ho ricalcato più o meno gli stessi temi, immaginandolo in chiave moderna. Alla fine, Beatrice, non sgancia. Tra l’altro non è stata neppure accertata la sua esistenza, molto probabilmente è stata una pura invenzione letteraria di Dante. Così come lo è per me Anna. O forse no, magari Anna esiste…

 

Spiegaci la classificazione delle donne che fa Jonathan-personaggio e cosa ne pensa Davide-autore.

 

Jonathan, nella fase iniziale del racconto, crea una tabella: l’MPCSD, acronimo di Metodo Personale Classificazione Sesso Debole…

(fischi)

Un attimo, se dovete fischiare fatelo appena ho finito il discorso! L’MPCSD fa parte di un contesto particolare, quindi ha un senso all’interno della storia. Perciò Jonathan, prima di innamorarsi, svela in uno suo schema la concezione che ha circa il mondo delle donne, che corrisponde a quello che io penso si trovi inconsciamente nella testa di ogni altro uomo. E di ogni donna, con qualche modifica.

Jonathan suddivide le donne in un cinque stadi: A-b-c-d-e. La A è la donna da sposare, la donna ideale che è differente da uomo a uomo. La b è la donna con cui si parla e alle volte si sta zitti ma si sta insieme… con la c chissà per quale motivo si sta solo zitti, infatti qua nella tabella c’è scritto: “Ore passabili con lei: 1 su 24”…

(fischi)

Con la donna D si parla sempre, non ci si sta mai zitti, è l’amica ideale… mentre la E è quella che si vorrebbe tenere alla larga in ogni momento…

 

E la tua ragazza a quale lettera corrisponde?

 

Non ho la ragazza e se l’avessi ovviamente sarebbe una A.

 

Perché hai scelto un personaggio così forte?

 

Perché ho utilizzato il mio carattere come schema iniziale, esaltando a mille ogni pregio o difetto, sempre, creando quindi un personaggio che alla fine non ha nulla a che fare con me. Da lì, la storia è venuta da sé. Mi sono ritrovato primo lettore di una storia che mi veniva raccontata da me stesso, e non intendo che è sceso lo Spirito Santo a dettarmi la trama… ma piuttosto, la storia si è creata in maniera naturale. Quindi Jonathan è il risultato di un percorso in cui io provo a immaginare cosa potrebbe succedere se una persona non mettesse freno alle pulsioni, ai vizi, alle passioni, e vivesse di solo istinto. Il risultato è devastante.

 

Quindi anche tu sei maschilista come Jonathan?

 

No, e penso che se tutti voi leggeste Keta…e non lo sto dicendo per farmi pubblicità, anche se son qui…per me è più importante che lo leggiate. Può semplicemente comprarlo uno di voi e prestarlo a tutti gli altri. Per me ogni libro venduto prima ancora che qualche euro guadagnato, è un libro letto. Significa che qualcuno è curioso di sapere come la penso. Quindi dicevo…se tutti voi leggeste Keta sono certo che, eccetto qualcuno, quasi tutti sareste d’accordo nel dire che Jonathan/Davide non è maschilista ma quell’atteggiamento nei confronti della donna è solo una reazione ai fatti accaduti e quindi ha per me un semplice movente letterario.

 

Avete già finito di contestare? Non avete nient’altro da dire? Per come avete iniziato non mi aspettavo finisse così bene… vi vedo tutte così tranquille! Vuol dire che vi ho convinto tutte e potrò tornare a casa e dire: Mamma, ho convinto 400 ragazze che l’uomo è superiore e non hanno avuto il coraggio di aprire bocca!

(un coro unanime ma che fa parte del gioco: Fuori! Fuori!)

 

In una parete della palestra vi sono appesi diversi cartelloni nella quale i presenti sono stati invitati dal rappresentante d’istituto Giovanni Scanu a lasciare un commento sull’assemblea. Oltre qualche messaggio di consenso, prevalgono i dissensi tipici dell’orgoglio femminile. Tra questi spicca un: “Davide Porru se pensi questo delle donne cercati un uomo”. Tutti d’accordo tranne il diretto interessato. E la mamma.

 

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Davide Porru, © 2005 La Riflessione Editrice

 

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